Raccomandazioni Covid

Anche se prescrizioni e divieti sono caduti, ai positivi si raccomanda di restare a casa.

Cosa deve fare chi è positivo al Covid?
Divieti e prescrizioni sono caduti, restano solo le raccomandazioni del ministero della Salute. L’invito è di rimanere a casa fino alla scomparsa dei sintomi e a indossare la mascherina in presenza di altre persone, soprattutto se fragili.

È dunque obbligatorio rimanere in casa?
No, la quarantena non esiste più. Nessun obbligo di isolamento o di incontrare altre persone.

In caso di sintomi influenzali è necessario fare il tampone?
No, ma resta il consiglio di farlo per conoscere un’eventuale positività, utile anche per chi volesse fare una nuova dose di vaccino.

Dove è possibile oggi fare un tampone?
I tamponi, a pagamento, vengono effettuati in quasi tutte le farmacie, negli ambulatori delle Asl o nei laboratori di analisi. Il referto serve per un certificato di malattia da presentare a scuola o al lavoro.

Se si è positivi si può andare al lavoro o a scuola?
In entrambi i casi è decaduto l’obbligo di isolamento, quindi in teoria i positivi possono andare al lavoro o a scuola, ma come per qualsiasi altra malattia contagiosa la raccomandazione è di rimanere a casa. E il certificato del medico curante, sulla scorta del tampone positivo, giustifica l’assenza.

Occorre indossare la mascherina sui mezzi pubblici? 
Non è più obbligatorio portare i dispositivi di protezione individuale ma in tutti i luoghi affollati e poco aerati come bus o metropolitane, indossare la mascherina limita la possibilità di contrarre il virus.

E in treno e in aereo? Si può viaggiare senza?
Nessun obbligo ma anche in questo caso chi vuole essere prudente fa bene a indossarla.

Ci sono prescrizioni per il nuovo anno scolastico?
Nessuna prescrizione. Caduto l’obbligo di mascherina, niente più distanziamento tra i banchi né tantomeno obbligo vaccinale per insegnanti e personale scolastico.

Anche in ospedale non serve più la mascherina?
L’unico obbligo di indossare la mascherina permane fino al 31 dicembre nei reparti dove sono ricoverati pazienti anziani, fragili o immunodepressi e nelle residenze sanitarie assistite. In altri casi i direttori sanitari possono decidere ulteriori restrizioni.

Quindi non serve più il tampone negativo per il ricovero?
Una nuova circolare del ministero della Salute ha riproposto l’obbligo di tampone per chi arriva al pronto soccorso o deve ricoverarsi e presenta sintomi influenzali. Per chi invece sta bene non è necessario. Test obbligatorio anche per chi dichiara di aver avuto contatti con positivi.

L’obbligo vaccinale esiste ancora? E se sì per chi?
L’obbligo è caduto anche per le categorie più esposte come i medici o gli infermieri o per gli insegnanti e le forze dell’ordine. C’è una raccomandazione del ministero agli operatori sanitari a tornare a immunizzarsi per evitare la diffusione del virus in corsia. Per il resto della popolazione c’è solo il consiglio ad aderire alla nuova campagna vaccinale che partirà in ottobre per gli over 60 e le persone fragili e immunodepresse.

La circolare del Ministero della Salute

"Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 non sono più sottoposte alla misura dell’isolamento", si legge. Quindi seguono le raccomandazioni, di "osservare le medesime precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie. In particolare è consigliato:

- Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone.

- Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi.

Applicare una corretta igiene delle mani.

- Evitare ambienti affollati.

- Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o Rsa. Questa raccomandazione assume particolare rilievo per tutti gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che devono quindi evitare il contatto con pazienti a rischio.

- Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse.

- Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.

Per quanto riguarda le persone che sono venute a contatto con casi di Covid-19 non si applica nessuna misura restrittiva. Si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi di Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto. Nel corso di questi giorni è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza. Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid-19 è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato o molecolare per Sars-CoV-2.